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Jackie Morris illustra da molti anni le copertine di Robin Hobb. In vista del prossimo libro di Robin, in uscita il mese prossimo, con un’altra bellissima illustrazione di Jackie in copertina, abbiamo pensato che potreste voler sapere di più sulla donna che sta dietro i disegni…



Innanzitutto, come hai cominciato a leggere i libri di Robin Hobb?

Una persona mi raccomandò la serie delle navi viventi, credo per via dei draghi. Cominciai a leggere e ne fui subito avvinta. Fu come ritrovare un vecchio amico che non vedevo da tempo. Mi persi nella storia come non avevo più fatto da quando ero bambina.



Cos’è che hai amato così tanto?

Amo i suoi personaggi e il modo in cui cambiano e si sviluppano in seguito agli eventi. Amo il fatto che, nonostante siano fatti solo di lettere dell’alfabeto su carta, sembrino vivere e respirare. Non sono perfetti. Hanno delle debolezze. Ma crescono e imparano. Amo anche i personaggi animali e i draghi.



E come sei arrivata a vederti commissionare le copertine dei suoi libri?

Era un periodo carico di lavoro. Stavo leggendo il secondo volume delle navi viventi quando ricevetti una e-mail da Jane Johnson. Sembrava che Jo Fletcher, allora di Orion, avesse spedito a Jane una mia cartolina creata per il Musicians Benevolent Fund, conosciuto ora come Help Musicians. Jane chiese se ci fossero delle stampe dell’immagine e ne acquistò una. Disse allora che aveva una serie di libri per cui occorrevano nuove copertine e mi domandò se fossi interessata. Ero impegnata. Dissi che avrei avuto interesse, in teoria, ma solo se fossero stati di Robin Hobb. Fu come se ci fosse all’opera una qualche strana magia delle Giungle della Pioggia, perché in effetti erano di Robin, così dovetti leggere in ordine tutti i suoi libri. Potete immaginare!



Hai un personaggio o una serie di personaggi che preferisci?

Credo sempre che la risposta a questa domanda sia semplice. Naturalmente Fitz e il Matto. Ma poi comincio a pensarci di nuovo e amo anche tutti i personaggi dei Mercanti, e Occhi-di-notte. Persino Umbra. Molly è meravigliosa. E Heeby, e Sintara. Penso che il mio scenario preferito siano le Giungle della Pioggia. Mi intrigano con le loro pietre di memoria, e il legno magico e i draghi e gli Antichi. Amo viaggiare in quei luoghi.



Come Robin, tu hai un forte legame emotivo e spirituale con gli animali. Abbiamo saputo che lei allevò un cucciolo di lupo quando era ragazza, in Alaska. Hai storie simili da raccontare?

Vorrei aver cresciuto un cucciolo di lupo. I migliori momenti della mia vita sono stati quelli passati all’aperto nella natura selvaggia, con creature a cui nulla importa dei nostri stupidi giochi politici. Trovarsi faccia a faccia con volpi, donnole, foche, tassi, ammirare gli uccelli in volo. Vivo con cani e gatti, e i gatti sono magnifici compagni con cui scrivere. Mi seguono anche in cima alle colline dove scrivo, e dove talvolta leggo quando sono in cerca di idee per le copertine.



Puoi descriverci come riesci a catturare l’immagine perfetta per le copertine dei romanzi? Come decidi cosa rappresentare? E condividi le tue idee e/o i bozzetti con la stessa Robin Hobb?

Tutte le commissioni sono differenti. Insieme ai libri di Robin, Jane Johnson mi aveva mandato Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Desiderava anche per quella serie un look ‘pulito’. Un’unica immagine su uno sfondo vuoto. Proposi piuttosto di usare la foglia d’oro, con cui stavo lavorando, così venne sviluppato l’aspetto generale. Con ogni libro si doveva dunque trovare l’emblema che avrebbe ornato la copertina. Suppongo che non fosse necessario leggere il libro per intero, ma lo faccio sempre quando devo disegnare una copertina. Penso che sia importante farlo.

E in principio non ‘infastidii’ Robin con i miei scarabocchi, ma adesso la coinvolgo in discussioni sulle copertine. Nel corso degli anni sono giunta a conoscerla e apprezzo le sue opinioni. E quanto adoro quando è pronto un nuovo libro e devo cercare qualcosa da mettergli attorno per farlo risaltare sugli scaffali di una libreria affollata!



Hai appena illustrato il suo racconto, The Wilful Princess & the Piebald Prince. Ti è piaciuto avere la possibilità di illustrate un’intera storia, avere la libertà di creare una serie di immagini per esaltare la narrazione?

Io amo i libri. È un tale dono poterne illustrare uno per intero! Se avessi potuto lo avrei fatto più spesso. Ho una certa esitazione nel disegnare i personaggi. Credo che chiunque legga un libro come L’assassino di corte abbia una propria idea dell’aspetto di Fitz, ma adorerei dipingere il paesaggio dei Ducati. E The Wilful Princess & the Piebald Prince è una magnifica storia da illustrare. Inoltre, amo lavorare in bianco e nero.



Parlaci della creazione degli spettacolari risguardi: come hai avuto l’idea e quanto tempo hai impiegato a realizzarli?

Mi era stato chiesto di fare delle stampe per il libro, e fra uno scarabocchio e l’altro vennero fuori questi schemi che secondo me erano adatti per dei risguardi. Avrei potuto disegnare dei rombi e poi usare Photoshop per inserirli in uno schema, ma io amo dipingere liberamente. Stavo lavorando sull’intero risguardo, ma alla fine ho realizzato una sola pagina, che è stata poi ribaltata e ridimensionata dal magnifico dipartimento artistico. Adoro i libri con i risguardi.



Mantieni una forte presenza sui social media attraverso il tuo sito web, Facebook e anche Twitter. Ti piace interagire con i fan e gli autori?

Sì. Vivo in un posto piuttosto remoto, be’… non proprio remoto, ma lontano dagli editori, dalle loro feste e cose simili. Come scrittrice e illustratrice ho lavorato per la maggior parte della mia vita in isolamento. Facebook e Twitter mi permettono di avere un contatto diretto con molti altri autori e illustratori, così come con i rivenditori e soprattutto con i lettori.

Talvolta devi fare attenzione a ciò che guardi. Mi brucia ancora il commento di una persona che disse da qualche parte, su qualche forum, che le copertine da me disegnate per i libri di Robin sembrano progetti scolastici male eseguiti. Ma credo che non sia un male ricevere critiche oltre che lodi. In rete trovo così tante splendide cose che la gente mi mostra, conosco persone meravigliose. Tutto questo ha cambiato in parte il mio modo di lavorare. L’unico problema è che talvolta, vagando fra i meandri di internet, dimentico dove mi trovo e il tempo scorre via. Tempo che dovrei passare a scrivere o a dipingere.



Parlaci della tua produzione personale. Quali sono le tue influenze e qual è il tuo libro più recente?

Quest’anno ho in uscita cinque libri, incluso The Wilful Princess.

Il primo, East of the Sun, West of the Moon, è la rivisitazione di una storia tradizionale. Tutta la narrazione acquista vita propria, e ha un finale inaspettato che forse è davvero un nuovo inizio. È breve. Lo si può leggere quasi come si guarderebbe un film. Ed è illustrato.

Poi c’è Little Evie in the Wild Wood, che è stato scritto da me e illustrato da Catherine Hyde. È stata un’esperienza meravigliosa per me veder prendere le mie parole e far rivestire di carne le loro ossa.

Il prossimo libro è una riedizione di Starlight Sailor, scritto da James Mayhew e da me illustrato. Per questo volume mi sono deliziata a giocare con le barchette di carta. Sul mio blog potete trovare altre informazioni, e prendere parte al divertimento.

Ultimo, ma non meno importante, è Song of the Golden Hare, che mi è venuto in mente all’inizio dello scorso anno e si è fatto largo fra i miei impegni di lavoro. Parla di lepri, di una canzone, del trovare la propria voce, di coraggio. È ricco di lepri, di uccelli e di cani, c’è un viaggio e ci sono le foche. L’ambientazione ricorda molto il Galles, anche se purtroppo vi si trovano poche lepri.

Ora sto lavorando a un libro sugli orsi e spero di avere presto un altro manoscritto da Robin, e che la HarperCollins mi conceda sempre di decorare i suoi bellissimi libri con risguardi intricati.


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Jackie Morris vive in una piccola abitazione sulla costa gallese. Ha desiderato essere un’artista fin da quando ha memoria. Dopo aver studiato arte a Hereford e all’Accademia di Bath, proseguì realizzando illustrazioni per riviste e quotidiani. Cominciò il suo primo libro per bambini la settimana successiva alla nascita del suo primogenito, Thomas, e ha continuato a illustrare e a scrivere numerosi libri.

Potete trovare altre informazioni su Jackie e la sua produzione su jackiemorris.co.uk.


Harper Voyager | Q&A with illustrator Jackie Morris
traduzione di Barbara “The Fool” con la consulenza di Niji
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